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Diapostrofo — Consumare

    Poesie - diapostrofo

    Io non credo che quando due persone “consumino” in realtà si consumino davvero.
    Come non credo che tutte le frasi idiomatiche siano necessarie.
    Alla fine cos’è, se non dare un senso quasi arbitrario a delle parole?

    io vorrei, che al posto di “consumare”, quando due persone fanno all’amore si dica “si stanno amplificando”, oppure, “Stanno entrando in fase”, che ne so.

    Vabbè, chi se ne frega. Ci ho scritto questa poesia. Se ti piace condividila e commentala.

    E amplificati 😉

    Consumare

    – Come sei consumata oggi, amore! –
    – Dici? A me non pare. Davvero
    pensi che sia smunta, o abbia pallore? –
    – No, ma te l’ho detto, son sincero,

    perché ieri sera abbiamo, consumato,
    ecco, e quindi pensavo, forse un po’ fallace
    che tu ti fossi alzata in quello stato
    un po’ particolare, ma che tanto ti piace –

    Fissavo la camicia appena sotto i fianchi,
    gli occhi stralunati, la caffettiera in mano
    eravamo tutti e due davvero stanchi
    per ciò che era successo, nel buio villano.

    Eppure, per quanto avessimo “consumato”
    Non sentivo che fossimo
    una sorta di riduzone,
    un’abrasione di noi.
    Non eravamo qualcosa di meno,
    non eravamo
    maggiori prima, rispetto al poi.

    Anzi

    Dopo il sudore asciugato,
    il sonno recuperato,
    il caffè salito,

    eravamo di più.
    Eravamo una tacca più affini.
    Io e te
    Noi e il cielo.
    Ancora un po’ più vicini

     

    D’