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Diapostrofo — Ma cosa sogni a fare?

    Poesie - diapostrofo

    A volte la quotidianità spegne il sogno, il desiderio. Anche le casalinghe sognano, ed è bene che continuino a farlo.

     

     

    Ma cosa sogni a fare?

    Cosa sogni a fare,
    che poi ti restano indietro
    i panni da stirare, i letti da rifare, i piatti da lavare?

    Eppure, da giù ti vedo
    alla finestra accesa
    dalle ante di vernice, fresca
    sui legni vecchi nodi

    e mi appare così vero
    il legno della tua carne
    nella sua primavera
    quando ancora vedevi il domani

    con il curioso muso
    dei gatti e dei cani
    randagia seguivi una nuvola
    e volavi, e speravi, e viaggiavi.

    Desideravi tanto
    vedere Berlino, la Francia,
    stare a Venezia, a Taormina mangiando
    un gelato che sa di spezia.

    Strano che in casa non trovi,
    ora sento i rovi in questa
    cantina di vita che è
    la tua vita modesta.

    Cosa sogni a fare,
    Che poi ti restano indietro
    i piatti da lavare, i letti da rifare, i panni da stirare?

    Un consiglio, ma forse
    lo sto dicendo più a me
    che a te, i discorsi sia fanno
    meglio, molto meglio se

    non siamo noi il soggetto
    di tanto consigliare.
    Dicevo, un consiglio,
    in fondo, te lo posso dare.

    Stasera i piatti falli fare
    alle tue mani sole
    ché tanto sanno cosa fare.

    I panni, falli stirare
    dalle tue braccia che ormai
    sanno da sole quando devono
    schiacciare le tasche e svaporare.

    I letti, per una volta,
    lasciali disfatti.

    Tra le pieghe del lenzuolo
    infatti
    cerca bene, ci troverai qualche
    tuo sogno lasciato lì.
    Me lo ricordo che sognavi,
    ed era solo martedì.

    D’

     

    Et il relativo video: