Anno del Signore (ma quale?) 2022, il sei gennaio, di giovedì.
Non mi importa se ora confondete convinzione con convenienza e accettate irricevibili illegittime illogiche dita intorno ai vostri colli. Non noto se ballate ad un ritmo non vostro, paurosi della frusta su due zampe attendendo lo zucchero matricale o la carezza paterna. Non vivo che per i miei occhi e loro non vi vedono: siete confusi nella fuliggine che cade dal fumo della vostra libertà, data alle fiamme. Audio le voci, certo, ora grosse gracili in soliloquio e potenti solo in coro. Calerà il fumo, sparirete nei vostri resti. Sentirò gemere ancora, distrattamente, qualcuno ancora salvo, forse, camminante sull'urlo del pianto. Elemosinate da chi vi affama, e chi vi affama vi offre pane per scaldarvi e legna da cucinare. Troppo spesso avete confuso il libare con l'essere liberi. Gli errori si pagano con monete di tempo. E il tempo finisce, di ciascuno, prima del tempo previsto. Sia lode, sia lode, sia lode eterna all'inviolato. Ché un tempo così per inviolarsi non c'era mai Stato. D'
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