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Poesia per veri uomini

    Poesia per veri uomini 1

    Lasciamo ad altre stanze, 
    alla noia, alle dimenticanze 
    queste costellazioni machiste 
    di uomini roboanti 
    
    muscoli o intelletto mostranti
    oppure un pervasi 
    dal femminismo inetto e parco 
    di vecchio buon senso. 
    
    Ecco, 
    entrati in questa, la mia, 
    di stanza di soli uomini 
    in cui trovo tra i volti le volte 
    che tanto vorrei abbracciare,
    lascia 
    ch'io canti 
    di uomini non santi 
    dai passi pesanti, 
    insomma, 
    i passanti. 
    
    Ave, Francesco 
    che abbandonasti 
    il ciclismo, le gare, i fasti 
    per un padre 
    in cielo troppo presto
    
    Ave, Lorenzo, 
    i tuoi fratelli t'han lasciato nel palmo 
    la vita di mamma
    come una farfalla 
    o una manetta al polso 
    e ora sentendo 
    vicino il rintocco 
    ti chiedi se non abbia più senso 
    sia tu ad andare, più profondo 
    nel bosco. 
    
    Ave Mario 
    che porti i tuoi figli ogni giorno 
    a scuola 
    prima del lavoro 
    che vivi da solo 
    e tua moglie è altrove 
    chissà dove.
    
    Ave Filippo 
    che ami gli uomini
    l'hai scoperto dopo 
    due figli di troppo 
    che ami
    e una moglie che no
    ma è tua
    davanti a Dio 
    e alle famiglie spoglie,
    che sottaci affacciato 
    al bacio, unico, che desti 
    e che affoghi ogni sera 
    per evitare 
    quei dolori molesti. 
    
    Ave Riccardo 
    che dividi ogni mese 
    il denaro e le spese 
    e tieni da parte 
    quel poco che ti basti 
    a non morire d'arte 
    il giudice ha detto che è bene così 
    ma bene per chi? 
    non se lo sono mai chiesto. 
    Hai un numero diverso 
    e sulla rubrica di tuo figlio Tommaso 
    sei salvato sotto 
    il nome di "Nonna Ada"
    e la sua voce ti accompagna 
    in tutte quelle attese 
    tra le partite di calcio 
    nei campi del ferrarese. 
    
    Ave a tutti voi, e anche a te 
    con le braccia grosse 
    e lo sguardo dritto, 
    che non si deve farti parlare troppo 
    altrimenti piango.  
    C'è una infinita dolcezza 
    negli occhi dei padri decani
    malvista dai cartelloni 
    dagli strilloni 
    dai giudiconi e dai femminoni. 
    
    Non c'è nulla di sbagliato ad essere 
    e vivere da padri decani, 
    e quanto vorrei abbracciare, 
    uno ad uno 
    questi esseri 
    umani. 
    
    D'
    
    
    
    
    
    
    
    

    Photo by Juliane Liebermann on Unsplash