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Diapostrofo – Gatto Nero Gatto Bianco

    Poesie - diapostrofo

    Ho sentito e letto le più bizzarre spiegazioni al dolore, le teorie più incredibili e le favole più articolate.

    Mah.

    Gatto nero - Gatto Bianco

    Gatto Nero Gatto Bianco

    Ho letto di tutto sul Tao,
    su Dio, sulla favola bella
    che va da Gesù ed arriva dritta
    dritta al Divino Otelma

    Ho letto di tutto sul Tao,
    sul politeismo romano,
    sugli archetipi junghiani,
    le leggende africane del Baobab.

    Ho letto di tutto sul Tao,
    sul Dio dei Giudei, su Cristo,
    sugli Apocrifi vangeli,
    sui miti indiani dei veda.

    Ho visto

    E sentito persone definire,
    ogni malessere interiore
    in modi bizzarri ed amabili,
    invocando l’ordine superiore.

    Eppure, se guardo dentro dentro
    fino a dietro i battenti del dolore,
    io ho capito cosa muove i passi,
    in tutto questo calderone.

    Mi dispiace,

    ma non posseggo divinità antiche,
    supereroi dai raggi gamma,
    con poteri di preveggenza,
    o che parlino con arbusti in fiamma.

    Non mi posso fregiare di Angeli,
    o cherubini o anche solo qualche santino
    chiuso in un portafoglio
    tra le monete e l’aspirino.

    Non mi aiutano i morti in fossa
    i parenti che almeno in morte
    riposano con le loro quattro ossa
    e non devono badare alla mia sorte.

    Non ho spiriti guida, antichi guerrieri
    eroici e romantici a torso nudo
    che consigliano con occhi severi
    ciò che posso e ciò che precludo.

    In fondo all’anima, in un cantuccio,
    tengo due gatti uno bianco uno nero.
    E so che sentono ogni piccolo cruccio
    con i loro occhi d’un verde sincero.

    A volte giocano, a volte si soffiano
    ed io sballotto come gomitolo da gioco
    ma spesso accade, quando la rabbia mi usa
    che li senta salire, poco a poco,

    a calmarmi il cuore, facendo le fusa.

     

     

    D’