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Diapostrofo — Io Sono Qui

    Poesie - diapostrofo

    Come un carillon infantile. Due cucchiai di zucchero. La caramella. Piccole dosi di morfina.
    Socchiudi gli occhi, non sei felice.
    Ma va tutto bene.

    Io Sono Qui

    Ora che anche
    nella più tenera delle anche
    non si sveglia più alcuno
    soddisfatto di ciò che ha fatto

    Ora che ti hanno obbligato
    acerbo,
    a scacciare la solitudine
    e la tristezza a calci nel culo
    che tristi non è di moda

    Basta la vita ad essere triste
    non esserlo anche tu

    Ecco se vuoi,
    il momento esatto in cui
    è il caso di prenderelo
    quello, proprio quello
    quello che hai lasciato
    nell’angolo in fondo
    del cuore andato
    preferito
    rinchiuso nell’immaginario
    in quella polvere

    dell’inutilizzo.

    Ora prendilo
    era una piccola pistola
    ora è un fucile
    ora è un cannone
    ora è un missile.

    E gridalo il tuo diritto
    ad essere triste e solo
    ad essere al freddo.

    E gridalo il tuo diritto
    di abdicare al trono
    dell’ostentata
    felice
    felicità obbligata.

    A cui ti stanno legando
    mani e piedi legando
    hai gli elettrodi già pronti
    uno smartphone davanti.

    Gli apparecchi spenti
    sono freddi
    e non pulsano come la vita.

    Ci vuol coraggio a star sereni
    anche nei momenti tristi
    pare che sia diventato illegale
    piangere per più di due minuti.

    Non barattare due secondi
    di endorfina facile
    con il tuo diritto di gridare

    Io

    Sono

    Qui