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L’amore dei brutti

    Diapostrofo-lamore-dei-brutti

    Una poesia rapida, ritmata, con tema l’amore. Perché l’amore non ha un peso, un’estetica. L’amore è amore. 

    Stavo stanco con la salvietta 
    guardando il mare agitato 
    mezzo nudo e sdraiato 
    in una ascosa spiaggetta

    Beavo i miei occhi 
    e l’orlo delle ciglia 
    di ogni donna madre o figlia 
    e di fusti e di bellocchi 

    che adornavano con i loro muscoli 
    e le gambe e le zizzette 
    proporzioni perfette 
    difettucci, ma minuscoli.

    E le coppie di semidèi 
    che giocavano a racchettoni 
    Dio procedeva a tentoni 
    nel distinguere uomini e dèi 

    Insomma in quella bella 
    spiaggetta riservata 
    godevo della beata 
    bellezza che lascia senza favella

    Godimento al cellulare:
    milioni di fotografie 
    in quelle grazie da monografie 
    postavano e laikavano, e andavano a laikare. 

    Poi dal chiosco che vendeva 
    i panini e le lattine 
    vidi due balenine 
    che valevano quattro Adamo ed Eva 

    Erano ciccioni e bruttini
    lui rossiccio e lei nerastra 
    con le panze sulla lastra 
    molle degli unti  tavolini. 

    Si magnavano godendo
    un panuozzo alla porchetta 
    e, ironia mia maledetta, 
    stavo già bell’e ridendo.

    Si svuotarono i piatti 
    a vicenda e con furia 
    sembrava si fossero magnati la Liguria 
    tanto che erano brutti e chiatti. 

    Lentamente, con il loro passo 
    dentro le infradito stretto 
    si sistemavano a me dirimpetto
    lontani dai belli e dal fracasso

    Si spogliarono guaradandosi intorno
    ed io già sogghignavo maligno 
    nelle troppo curve, che ghigno
    due arrosti al forno.

    Non ero solo nella maldicenza 
    e quasi la spiaggia tutta 
    dardeggiava la coppia bisunta 
    come se fosse un oltraggio alla decenza.

    Il brutto guardò la brutta 
    e le spalmò la crema 
    cinque flaconi ed uno strano sistema
    per riuscire a spalmarla tutta.

    Negli occhi dei due amanti 
    si leggeva la vergogna 
    di una messa alla gogna 
    dei pochi da parte dei tanti. 

    E infatti dovrebbero farle 
    spiagge per belli 
    separate da quelli 
    brutti, che non possano trovarle! 

    Insomma io ridevo 
    di quel siparietto 
    senza un poco d’affetto 
    per ciò che vedevo. 

    Poi nel dormiveglia 
    mi capitò l’occhio stanco 
    su una scena che financo
    mi diede la sveglia! 

    Lui ebbe una dolcezza infinita 
    tornando umido dal mare
    spegnendo il cellulare
    abbracciò la brutta abbrustolita. 

    E non so dire 
    cosa fu di preciso 
    so che di ciò che avevo irriso
    d’improvviso ebbi a gioire.

    Lontani dalle foto e dal clamore 
    il brutto baciò la brutta 
    e la spiaggia tutta 
    fu un boato d’amore. 

    D’

    Photo by rawpixel on Unsplash