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Diapostrofo — Che piacere vederti, mi dici

    Poesie - diapostrofo

    Dopo un breve ma intenso colloquio con una donna, mi accorgevo qui che la falsità delle sue parole era ben rappresentata dal suo rossetto, dipinto all’uopo.

    Ovviamente, non ci fu seguito.

    Che piacere vederti, mi dici

    Che piacere vederti, mi dici
    il piacere non è mio.
    Non godo negli sguardi mici
    vorrei esserti lontano, per Dio.

    Ma poi che apri bocca,
    e mi parli di cose appassite
    versi dalla morbida brocca
    le parole già da tempo sentite.

    Non fuggo e non voglio
    fuggire e volere;
    scelgo di non essere scoglio
    delle tue onde più fiere.

    Il colloquio però m’accusa,
    io mi ritraggo spinto
    dalla paura di false fusa
    credendo sia solo dipinto.

    Quella tua bocca che sorride
    “Ceci n’est pas une bouche”
    E il colore sbiada e uccide.

    Fuggo verso nuvole cosce.

    Libero ora da ogni lente
    ti vedo con gli occhi più neri,
    il cielo è cupo e nescente
    degli affari terreni

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