Ho una tessera di plastica con sopra il mio nome che infilo in una fessura e mi dà della carta per comprare le cose. Ne ho un'altra, incerta con sopra il mio nome che do se mi presento in posta, in tribunale o in banca. Ne ho una terza, bianca, che mi han dato quando ho saputo guidare. Un'altra di plastica con sopra il mio nome la uso per prendere le sigarette nei tabacchini 24 ore. Lo leggo e me lo ripeto ma poi nel vociare non mi trovo non sento il suono le lettere che mi compongono. Il mio nome che vuol dire? Nulla, un corpo una storia. Un uomo, un padre, un figlio, una manciata di scelte, una memoria. Un affanno ogni giorno con questo nome, un affanno ogni notte per incontrarlo. E allora spiegami che senso ha il mio nome se non sei tu a pronunciarlo. D'
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