Poesia del libero pensiero
Con lo stesso rumore delle grafiti sui fogli ruvidi fruscia la sera al lume della lampada alogena. Non fumo ma c'è fumo una nebbia intorno al collo che inspira si espande un'onda risacca in tasca l'umido accenno di un raffreddore. Uno starnuto solletica si ferma ma altrove. La testa, la mente. Che resta? Chi mente? Una foglia di mente in un prato gigante le orme di fianco non l'hanno pestate. Meglio mente di prato che in mojito d'estate. Le foglie di mente poggiate sul minimo vortice accarezzato al timone. Residui francobolli rituali sulla barca slacciata dagli ormeggi villani.